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Chapter IV presents two talks by Haim Steinbach to introduce his vision and practice of presenting objects as an act of display which were held on the occasion of the show Accrochage, at Palazzo Grassi, Venice in 2016 and of the show zerubbabel at Magasin lll, Jaffa in 2018.

Since the mid-70s, Steinbach’s practice has been focused on collecting and exhibiting everyday objects – found, bought, gifted –  placed in relations of types, numbers and functions that set in motion patterns of difference, repetition and singularity, in works he calls displays.

By displacing them from their context and exploring their social and cultural aspects, the objects assume heterogeneous identities. Positioning refers to the format of a framing device, with the use of simple geometric shapes, such as shelves, which he designs and conceives and which act simultaneously as a visualization mechanism and as part of the work of art.

From 1980 Steinbach began to create wall paintings and textual works, considering words an objects, not physical but three-dimensional. For the artist, to place the object on a shelf is analogous to the writer’s decision of what words to write on a page.

Haim Steinbach (1944, Rehovot, Israel) lives and works in New York. His work has been presented in many museum and is included in major public and private collections worldwide.

Il quarto capitolo presenta due talks di Haim Steinbach, nei quali ci racconta la sua visione e la sua pratica di presentazione come atto del mostrare, in occasione della mostra Accrochage, a Palazzo Grassi, Venezia nel 2016 e della mostra zerubbabel a Magasin lll, Jaffa nel 2018.

Dalla metà degli anni ’70, la pratica di Steinbach si è concentrata sulla raccolta e l’esposizione di oggetti di uso quotidiano – trovati, acquistati o donati – collocati in relazioni a tipologia, numeri e funzioni, che mettono in moto schemi di differenza, ripetizione e singolarità, in opere che chiama Display.

Spostandoli dal loro contesto ed esplorando i loro aspetti sociali e culturali, gli oggetti assumono identità eterogenee. Il posizionamento si riferisce al formato di un dispositivo di inquadratura, con l’uso di semplici forme geometriche, come le mensole, che progetta e concepisce e che agiscono contemporaneamente come meccanismo di visualizzazione e come parte dell’opera d’arte.

Dal 1980 Steinbach ha iniziato a creare i wall paintings e opere testuali, considerando le parole come oggetti, non fisici ma tridimensionali. Per l’artista, posizionare l’oggetto su uno scaffale è analogo alla decisione dello scrittore di quali parole scrivere su una pagina.

Haim Steinbach (1944, Rehovot, Israele) vive e lavora a New York. Il suo lavoro è stato presentato nei musei di tutto il mondo ed è presente nelle principali collezioni pubbliche e private.